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IL TORRENTE FORMONE , IL FOSSO BIANCO e CAMPIGLIA D’ORCIA

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Le concrezioni di calcare con le cascatelle di acqua termale calda.

Lunga escursione piuttosto faticosa (circa 4 ore di cammino), ma non difficile (itinerario di tipo E). L’unica difficoltà si può trovare all’inizio, quando dopo aver costeggiato il TORRENTE FORMONE occorre attraversarlo, tramite un guado in cemento abbastanza agevole, e poi guadarlo di nuovo per poter risalire lungo il fosso Rondinaia fino a BAGNI SAN FILIPPO, un piccolo paese cresciuto intorno a un’antica sorgente termale.
Lì varie sorgenti si mescolano alle acque piovane e formano un piccolo torrente chiamato FOSSO BIANCO per il colore che assume l’acqua, ricca di carbonato di calcio.
Si arriva al torrente dopo un lungo cammino in salita, un po’ fra i campi e un po’ tramite un sentiero tra i boschi. Prima lo sentiamo con il naso (odore di zolfo), poi ci appare in mezzo al bosco ed ogni volta lascia stupiti: varie piccole cascatelle e vasche naturali di acqua talora bianca lattiginosa talora celestina e variegate concrezioni calcaree. Fra queste la più suggestiva è senz’altro l’enorme BALENA BIANCA, così chiamata per la somiglianza che ha con la bocca di una balena .
Tutta l’area si può visitare e vi si può fare il bagno senza pagare (ma senza danneggiare niente!). Accanto al fosso vi è in ogni caso uno stabilimento termale che utilizza le acque per bagni, fanghi, inalazioni e vari tipi di aerosol.

 Il luogo è l’ideale per riposarsi e godere della natura che ci circonda. Quando si riparte si affronta la strada che ci porterà fino a Campiglia d’Orcia. Dopo appena 1 chilometro ci fermiamo per scoprire la GROTTA DI SAN FILIPPO una grotta ricavata in un grande blocco di travertino, dove visse in eremitaggio nella seconda metà del 1200 San Filippo Benizi.

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L’ingresso della grotta di San Filippo

Si continua fino a CAMPIGLIA D’ORCIA, dove se le gambe ce lo consentono si può salire fino alla rocca di Campigliola, altrimenti riscendiamo verso il Formone percorrendo una strada che scende insinuandosi fra le onde di grano e i prati.

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Campiglia d’Orcia